assomicroimprese

Dicembre 13th, 2010

Articolo:

ASSOMICROIMPRESE DEL FVG

News, by Gianluca.

Nasce giovedì 17 agosto 2010 la nuova associazione di categoria tra le micro imprese del Friuli Venezia Giulia. I Fondatori Gianluca Perna, Lorenzo Collovigh e Marco Borsetta danno vita ad un nuovo modo di fare associazione: ASSOCIAZIONE TRASVERSALE A PARTECIPAZIONE ATTIVA! Cercherò di essere semplice e discorsivo in questa mia presentazione. Ci tengo ad esprimere concetti facili da comprendere ma non banali e proprio per questo farò uso di esempi comuni a tutti. Eʼ arrivato il momento di parlare alla gente come parla la gente. Eʼarrivato il momento di azzerare le distanze tra chi parla e chi ascolta, tra chi rappresenta e chi è rappresentato. Per fare questo ci vuole lʼimpegno di tutti, anche di chi si accinge a leggere questo documento. Eʼ importante che tutti partecipino alla vita collettiva e alle decisioni in maniera attiva. Dobbiamo tutti iniziare ad essere più presenti. Tutti siamo responsabili di come vanno le cose. Puntare il dito verso gli altri, verso la classe dirigente non cambia il panorama. Far sentire la propria voce, essere presenti agli incontri, informarsi e proporre soluzioni aiuta a scrivere la storia. Che futuro vogliamo per le nostre aziende? Per le nostre famiglie? Per i nostri figli? Assomicroimprese nasce per cambiare, con lʼaiuto di tutti, il corso della storia. Oggi, in Italia le associazioni sindacali degli imprenditori si dividono in 4 grandi famiglie: gli Industriali, gli Artigiani, i Commercianti e gli Agricoltori. Allʼinterno di ognuna trovano posto sia le micro-imprese che le piccole, medie e grandi imprese. Nello specifico, il negozio di quartiere si trova nella stessa associazione con il grande centro commerciale, il piccolo idraulico con la grade impresa di costruzioni, il piccolo produttore agricolo con il grande coltivatore. Tutti, dal micro imprenditore al grande imprenditore sono rappresentati dalla stessa persona, cioè il Presidente dellʼassociazione di appartenenza. Oggi, dopo la crisi profonda mondiale, questo modello di associazionismo tra imprenditori risulta vetusto, non al passo con i tempi e non in grado di rappresentare realmente la base delle associazioni Come possono essere rappresentati allʼinterno della stessa associazione di categoria gli interessi del Sig.Mario, titolare della rosticceria “da Mario” e quelli del grande centro commerciale “sempre aperto” ? Quali interessi prevalgono quello di Mario o del Centro Commerciale? Da tempo la dialettica economica non è più tra ricco e povero, tra lavoratori e imprenditori, commercianti e artigiani, industriali e agricoltori tra nord e sud, tra neri e bianchi ecc., ma tra grande e piccolo; il mercato vede i piccoli ridimensionarsi, diventando sempre più piccoli e numerosi, e i grandi concentrarsi, diventando sempre più grandi e pochi; i piccoli sempre più deboli, i grandi sempre più forti. Per meglio comprendere le motivazioni che hanno portato alla fondazione della nuova Associazione Trasversale a partecipazione attiva, è bene conoscere i seguenti dati: Gli iscritti alle Camere di Commercio italiane sono oltre sei milioni: 4,5 milioni di imprese dedicate alla produzione di beni e alla erogazione di servizi, costituiscono il tessuto produttivo in senso stretto; un milione e mezzo di unità si occupano di attività diverse come i professionisti della conoscenza diventati imprenditori di se stessi, il terzo settore e simili. Gli iscritti agli Ordini e Collegi Professionali oltre due milioni; i professionisti che lavorano come indipendenti sono più della metà. Le microimprese (con meno di nove addetti) rappresentano il 95% del tessuto produttivo; le piccole imprese (da 10 a 49 addetti) ne rappresentano il 4,4%; le medie imprese (da 50 a 249 addetti) lo 0,5%; le grandi imprese (oltre 250 addetti) lo 0,1%. Considerando che anche le attività diverse e i professionisti generalmente occupano meno di nove addetti si può affermare che il 98,4% del sistema produttivo italiano è strutturato in microattività (microimprese + attività diverse + professionisti). Le microimprese occupano circa la metà degli addetti (il doppio della UE a 27) mentre i lavoratori individuali indipendenti ne occupano più di un terzo (quasi il triplo della UE a 27). Da questi dati emerge che la micro azienda è la vera anima dellʼeconomia italiana, è quella che regge il paese, il vero ammortizzatore sociale occulto che determina il futuro della nostra società. Eʼ IL PICCOLO CHE FA GRANDE LʼECONOMIA! Da qui lʼidea!! …..CONTINUA su www.assomicroimprese.com

Gianluca Perna

Presidente dell'Assomicroimprese Friuli Venezia Giulia

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